MAURIZIO MATTEO MERLI

Maurizio Matteo Merli nasce a Roma il 20 Luglio 1981.

Figlio dell’indimenticabile Maurizio Merli, star dei celebri polizieschi anni 70, inizia il suo percorso professionale giovanissimo, in teatro, diretto da Antonio Racioppi. Proprio durante questo periodo di formazione professionale, entra nell’accademia di arte drammatica più antica di Roma, la Pietro Scharoff.

E’ un periodo importante, diviso fra studi accademici e diversi palcoscenici sui quali ormai stabilmente riesce a trovare collocazione con ruoli di primo piano.

Ricordiamo in questi anni tra gli altri “Benvenuto infinito”, “Quei sette peccati capitali”, “Il Vizietto”, “Anima in tempesta” e “Sogno di una notte di mezza estate”, grazie ai quali entra in contatto con grandi maestri come Flavio Bucci, Marina Malfatti e Gianluca Ferrato.

Il 2005 è un anno importante perché segna il passaggio dal Teatro alla macchina da presa, partecipando con ruoli minori a fiction come “Papa Luciani”.

Sono il 2006 e il 2007 gli anni della svolta, Maurizio viene scelto da Claudio Fragasso nel grande successo cinematografico “Milano Palermo il Ritorno” e per il piccolo schermo in fortunate fiction come “Aldo Moro il Presidente” di Gianluca Maria Tavarelli e “Ris. Delitti imperfetti”.

Nel 2008 e nel 2009 Maurizio si conferma in televisione con la fiction “Paolo VI” ma soprattutto al cinema, suo grande amore, continuando il sodalizio artistico con Claudio Fragasso, che lo sceglie come uno dei protagonisti de “Le Ultime 56 Ore”, film venduto in tutto il mondo.

Sempre nello stesso periodo, Maurizio partecipa alla realizzazione del cortometraggio “15 Seconds” premiato ai Nastri d’Argento, con Raoul Bova, per la regia di Gianluca Petrazzi.

Il 2010 e il 2012 sono anni importanti, la paternità e la voglia di allontanarsi dall’interpretare ruoli maggiormente action, portano Maurizio a sperimentare nuove strade artistiche, sia come interprete che dietro la macchina da presa, andando alla scoperta del cinema indipendente (“Zombie3D” e “Monologo per un attore”).

La nascita del secondo figlio dà una netta accelerata emotiva alla carriera di Maurizio che subisce una svolta sia come regista, con il premiato cortometraggio “Fedeltà”, per i 200 anni dell’Arma dei Carabinieri, e successivamente segna il suo ritorno a teatro, debuttando al Quirino nello spettacolo “Il Congresso degli Arguti”. E’ nel cinema però che ritorna con decisione e notevole crescita artistica e umana, interpretando un intenso protagonista nel film per il cinema “La grande rabbia” di Claudio Fragasso e subito dopo confermandosi ne “L’uomo dentro la Macchina da presa” di Michele De Angelis.

La voglia di continuare la tradizione di famiglia, porta Maurizio, grazie ad importanti partner commerciali, a fondare nel 2014 una casa di produzione cinematografica, chiamandola non a caso Father and Son.

La crescita è graduale ma costante, l’esperienza accumulata dopo tanta gavetta tra set e palcoscenici, e gli ultimi anni spesi a stretto contatto con il cinema indipendente spinge Maurizio nel 2016 alla produzione del suo primo lungometraggio dietro la macchina da presa dal titolo “Murphy”.